La Parola ogni giorno: 28 Maggio
Giovedì della settima settimana di Pasqua
✠ Lettura del Vangelo secondo Giovanni (Gv 15, 18-21)
In quel tempo. Il Signore Gesù disse ai suoi discepoli: «Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me. Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, ma vi ho scelti io dal mondo, per questo il mondo vi odia. Ricordatevi della parola che io vi ho detto: “Un servo non è più grande del suo padrone”. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra. Ma faranno a voi tutto questo a causa del mio nome, perché non conoscono colui che mi ha mandato».
Commento
Oggi Gesù ci mette in guardia sulle difficoltà nel seguirlo. Il Cristiano che segue Gesù è invitato a comportarsi in modo contrario alla società. I discepoli infatti sono chiamati ad amarsi fraternamente come Cristo li ha amati, ed è per questo che essi saranno odiati dal mondo proprio perché sono amici di Gesù. Come il mondo ha odiato e perseguitato Gesù, così odierà e perseguiterà i suoi discepoli. Gesù però ha scelto i suoi seguaci e li ha inviati in tutto il mondo per annunciare il suo regno e grazie a questa scelta essi ricevono la forza per sopportare le difficoltà e le persecuzioni. Egli ci dice che insulti e persecuzioni non potranno intaccare la sua Chiesa, anzi la renderanno più forte e migliore. Alla sofferenza che uccide Egli ha sostituito quella che salva. Tra i grandi doni della fede Cristiana dobbiamo accogliere quello che ci permette di valorizzare agli occhi di Dio anche gli eventi più negativi della nostra vita. È da questa identificazione con Gesù che i martiri e i santi hanno attinto la forza per continuare il loro cammino e testimoniare la loro fede. L’esempio dei martiri sia per noi guida ai nostri passi.