Mons. Ambrogio Spreafico ringrazia
Caro don Massimo vorrei ringraziare te e tutti coloro che hanno reso possibile la celebrazione e la festa per i miei 40 anni di ministero sacerdotale.
È stato bello celebrare l’Eucaristia e pregare con voi, con i miei familiari e parenti, con tutti gli amici. Anche se in Diocesi non ho fatto alcuna particolare celebrazione ho accettato da voi questa richiesta, nonostante sia schivo da troppi festeggiamenti, perché ho sentito il dovere di ringraziare il Signore per avermi donato non solo la vita in questi luoghi così belli, ma anche una fede semplice e insieme robusta, fatta di preghiera e di amore per tutti, la fede dei miei genitori. Quando mi sono rivolto a voi chiedendovi di accogliere gli stranieri, l’ho fatto anche pensando al grande spirito di accoglienza di mia mamma, che ha sempre guardato e accolto con amicizia chi veniva da lontano, e allora erano i meridionali. Grazie anche per le offerte che mi avete dato per i tanti poveri che il Signore mi da la grazia di conoscere. Ovviamente grazie anche per il buon pranzo e la bella festa. La vita di un sacerdote non è sempre facile, neppure quella di un vescovo, ma mi sento confortato dall’affetto e dalla preghiera di tutti voi e di tanti altri. Non dimenticate mai di pregare per me. Assicuro anche a voi il ricordo costante nella preghiera per le necessità di tutti voi in questo tempo difficile.
Non lasciatevi prendere dalla paura e dall’egoismo. La risposta alla guerra e al terrorismo non può essere la chiusura in se stessi né tantomeno altra violenza. Ricordiamoci sempre chi il nostro unico Re è Gesù, il crocifisso, la cui vera forza fu l’amore gratuito e senza limiti. La sua vittoria sul nemico peggiore e invincibile, la morte, fu l’amore. Il resto è solo illusione. Perciò non rinunciamo mai a vivere la gratuità dell’amore cristiano, soprattutto verso i poveri, i bisognosi, gli stranieri, gli anziani. Da questo viene la vera felicità. Uniamoci in preghiera perché il Signore converta il cuore dei violenti, liberi il mondo dal terrorismo e dalla guerra e doni a tutti la pace e la gioia di poter vivere insieme come fratelli e sorelle.
Con affetto
Ambrogio vescovo.













