Verbale Consiglio Pastorale del 9 Febbraio

Presidente: Don Massimo Santambrogio
Assenti giustificati: Alessandra Cavenaghi, Luigi Gallo
Assenti: Angela Conti, Nicolò Cesana

L’incontro ha inizio alle ore 20.30 presso l’oratorio di Brongio e si svolge secondo il seguente ordine del giorno:

  1. Preghiera;

  2. Il tempo di Quaresima: condivisione delle riflessioni dopo la lettura delle pagine da 3 a 19 della lettera dell'arcivescovo "Celebriamo una Pasqua nuova". Dopo le nostre riflessioni proveremo ad individuare alcune scelte per aiutare la comunità a vivere il prossimo tempo di quaresima;

  3. Comunicazioni varie

Punto 1

L’incontro si apre con la preghiera “Sei Qui” del Cardinale Dionigi Tettamanzi.

Punto 2

Marco Rigamonti richiama alcuni punti del testo dell’Arcivescovo “Celebriamo una nuova Pasqua”. Nel 2021 la celebrazione della S. Pasqua non deve essere una replica di abitudini acquisite. Chiediamo la grazia di celebrare una Pasqua nuova: solo persone nuove possono celebrare una Pasqua nuova. Riflettiamo sui due punti principali forniti dalla lettera: la correzione e i percorsi penitenziali.

La correzione: è il momento opportuno per domandarsi perché l’inerzia vinca sulla libertà.

Matteo Rigamonti sottolinea l’attualità del passaggio con particolare riferimento ai social media, pericolosi, subdoli e massivamente diffusi dove facilmente dilagano commenti cattivi e gratuiti.

Don Francesco evidenzia la questione comunitaria sullo sfondo del passaggio: si vuole valorizzare la comunità come insieme di persone in correlazione fraterna fra loro e, come richiamato spesso anche dal Papa, la correzione fraterna è ciò che di opposto c’è al chiacchiericcio che corrode il benessere della comunità. È importante, infine, la conversione personale e perché questa possa avvenire è necessario mettere al centro la Parola di Dio che sa correggerci fraternamente. Riflettiamo anche su come viene esercitata la correzione fraterna: le modalità e i toni della correzione ci spingono ad un esame di coscienza anche personale.

Giuseppe Canali sottolinea il passaggio “Nel dibattito pubblico sono frequenti parole ingiuriose e toni sprezzanti che umiliano le persone, senza aiutare nessuno”. Oggi i protagonisti dei dibattiti pubblici si pongono di fronte alla gente per far emergere se stessi senza un fondamento personale. Non possono trasmettere parole d’amore e di servizio per la gente poiché, invece che messaggi di serio impegno, trasmettono messaggi per far emergere la propria persona. Qui emerge l’importanza della formazione del cristiano: oggi è venuta a mancare una formazione profondamente cristiana per chi si impegna nelle istituzioni e in politica. Papa Paolo VI invitava la gente ad impegnarsi in politica proprio secondo questo spirito di servizio ed amore mentre oggi ciò che emerge è spesso l’odio.

Giorgio Summer sottolinea l’invito a non porre resistenza allo Spirito Santo e l’importanza di dover, prima di tutto, correggere noi stessi e vedere cosa possiamo migliorare in noi. Riflette anche su alcuni problemi riguardo il tema della conversione: per poter parlare di conversione fraterna è necessario un terreno e un linguaggio comune; manca però a volte proprio un percorso comune, dall’infanzia, alla giovinezza all’età adulta, anche all’interno della Chiesa e spesso si ricevono formazioni da strade diverse.
Ancora più difficile è trovare poi un terreno comune con chi non frequenta la Chiesa e dunque aprire un canale di comunicazione efficace. È importante dunque costruire un retroterra che ci permetta di costruire un linguaggio comune, è un bisogno assoluto per la società.

Paolo Chiodi ricorda che è il primo passo deve sempre essere togliere la trave dal nostro occhio e invece siamo sempre attenti a ciò che gli altri devono o dovrebbero fare.
Sottolinea anche l’importanza di cercare di evitare un atteggiamento volto sempre a disprezzare il tempo presente elogiando il passato senza accorgersi del bello nel presente.
Evidenzia infine, nell’ambito della correzione, come raramente ci sia qualcuno che chieda una correzione e come a volte una correzione non sia efficace perché non si è predisposti ad accoglierla.
È importante provare a creare spazi di correzione fraterna che sembra invece spesso lasciata all’iniziativa personale. Sul lavoro, ad esempio, esiste a volte uno spazio, un momento in cui ci si confronta e si cerca di attuare concretamente la correzione verso l’altro.

Marco Rigamonti evidenzia che è spesso difficile da parte dell’educatore correggere in modo adeguato o, da parte del genitore, correggere senza il timore di turbare la buona quiete familiare.
Abbiamo la responsabilità di aiutare il fratello attraverso la correzione fatta con amorevolezza e decisione: dobbiamo avere il coraggio di educare camminando insieme.
Anche Marco sottolinea infine l’importanza di trovare momenti per il confronto ed esercitare il suggerimento dell’Arcivescovo.

Matteo Bonacina riporta come il tema del dibattito pubblico si inserisca nell’insegnamento sociale della Chiesa. L’enciclica di papa Francesco, Fratelli tutti, sottolinea il passaggio dalla globalizzazione dell’indifferenza alla globalizzazione della solidarietà; questo si incarna nella correzione e nell’aprirsi all’altro.

Virginio Bonfanti evidenzia come, nel contesto familiare e delle amicizie, la correzione sia spesso frenata dalla paura che possa essere presa come un giudizio. Le parole del Vescovo invece ci spronano, nonostante a volta possa essere faticoso.

Don Massimo ricorda la necessità di muoversi su un terreno comune, la Parola di Dio, poiché siamo fratelli e sorelle nella fede. Guardiamo a come Dio esercita con noi questa correzione fraterna. Come un padre corregge il figlio: da questo principio deve nascere la correzione. La correzione non è inoltre una voce facoltativa come ci ricorda il Vangelo di Matteo “Se il tuo fratello commetterà una colpa contro di te, va' e ammoniscilo fra te e lui solo”; l’Arcivescovo è consapevole che è impegnativo ed esistono delle difficoltà ma il frutto di questa azione è la gioia e la pace.

Indicazioni per il tempo di quaresima.

È emersa la possibilità di trovare dei momenti di confronto.

Virginio Bonfanti propone, con una guida e adeguati spunti, di trovare dei momenti di confronto anche all’interno delle famiglie.

Don Massimo ricorda in primis l’importanza di diffondere la lettera dell’Arcivescovo attraverso il Martinetto.

Melania Mapelli propone di favorire la possibilità per le persone coinvolte nei diversi gruppi (ad es. i gruppi di catechismo), nel caso ci siano problemi, di potersi confrontare con i responsabili.

Don Massimo ricorda come già, ad esempio, i momenti di verifica all’interno del Consiglio dei differenti periodi dell’anno possano essere occasione di confronto e correzione. Una celebrazione penitenziale in Quaresima potrebbe essere infine incentrata su questo tema.

I percorsi penitenziali

Marco Rigamonti sottolinea alcuni punti su cui riflettere: in questo tempo di pandemia come è stata vissuta la partecipazione alla confessione? Ogni virtù rende più bella la comunità, ogni peccato la ferisce.

Don Massimo riporta come, con la pandemia, i luoghi e i tempi per le confessioni si siano necessariamente modificati. Gli spazi non sono più ad oggi costituiti dai confessionali e i momenti sono definiti e regolati.

Giorgio Summer evidenzia la fortuna della nostra Comunità poiché è ampia la possibilità di dialogo con i sacerdoti e di confessione.

È importante la celebrazione penitenziale comunitaria, utile a riscoprire questa dimensione.

Paolo Chiodi pone l’accento non solo sulla richiesta di perdono personale ma sull’importanza della richiesta di perdono come comunità unita di cristiani di fronte a Dio.

Marco Rigamonti crede che nelle nostre comunità siamo lontani dalla confessione comunitaria e invece siamo più legati alla confessione personale. Nel percorso di catechesi con i 18 e 19enni si sta riflettendo sulla conoscenza di sé sull’incontro con Gesù attraverso la lectio, la confessione e l’adorazione. È emersa anche la possibilità che, dalla confessione, in qualcuno possa nascere un desiderio di accompagnamento spirituale che possa permettere ai ragazzi di fare un salto di qualità.

indicazioni per il tempo di quaresima.

Don Massimo sottolinea l’invito dell’Arcivescovo a celebrare una Pasqua nuova che non sia semplicemente la ripetizione di abitudini acquisite.
L’Arcivescovo richiama anche l’importanza dell’Eucarestia e di evidenziare l’atto penitenziale con il rito dell’aspersione: siamo un popolo che ha necessità di essere sempre risanato e riconciliato col Signore.
Possiamo trovare suggerimenti per comprendere cosa poter offrire una sera a settimana come proposta di preghiera, ascolto e momenti di riflessione.

Don Gianluigi propone come possibilità di nutrimento spirituale personale la lettura di un libro della Bibbia che possa essere suddiviso in 5 parti, seguita poi da un momento di condivisione.
Si potrebbe fondare questi momenti di lettura e di condivisione sul vangelo della domenica seguente di modo che ci sia una sera per prepararsi insieme alla liturgia domenicale.

Paolo Chiodi propone anche di sfruttare i venerdì sera per concentrarsi sugli aspetti importanti del sacramento della Confessione.

A proposito, infine, delle attività caritative per la Quaresima la diocesi presenta tre progetti in tre zone diverse del mondo: Albania, Thailandia e Sudan.

Punto 3

Tra le comunicazioni varie si riporta:

  • È importante vivere intensamente le prossime tre serate della Settimana Eucaristica

  • La Commisione Comunicazioni ha esaminato i loghi giunti per il concorso indetto per il nuovo logo della Comunità. È stato scelto il logo di Clara Ghezzi che verrà presentato con la prossima uscita di Comunità Viva.

Terminata la discussione dei punti all’ordine del giorno il Consiglio si conclude alle ore 22.00