La Parola ogni giorno: 6 Maggio

Mercoledì della quarta settimana di Pasqua

✠ Lettura del Vangelo secondo Giovanni (Gv 7, 40b-52)

In quel tempo. Alcuni fra la gente dicevano: «Costui è davvero il profeta!». Altri dicevano: «Costui è il Cristo!». Altri invece dicevano: «Il Cristo viene forse dalla Galilea? Non dice la Scrittura: Dalla stirpe di Davide e da Betlemme, il villaggio di Davide, verrà il Cristo?». E tra la gente nacque un dissenso riguardo a lui. Alcuni di loro volevano arrestarlo, ma nessuno mise le mani su di lui. Le guardie tornarono quindi dai capi dei sacerdoti e dai farisei e questi dissero loro: «Perché non lo avete condotto qui?». Risposero le guardie: «Mai un uomo ha parlato così!». Ma i farisei replicarono loro: «Vi siete lasciati ingannare anche voi? Ha forse creduto in lui qualcuno dei capi o dei farisei? Ma questa gente, che non conosce la Legge, è maledetta!». Allora Nicodèmo, che era andato precedentemente da Gesù, ed era uno di loro, disse: «La nostra Legge giudica forse un uomo prima di averlo ascoltato e di sapere ciò che fa?». Gli risposero: «Sei forse anche tu della Galilea? Studia, e vedrai che dalla Galilea non sorge profeta!».

Commento

Personalmente, leggendo questo brano di vangelo, trovo che il tema principale sia il pregiudizio. I farisei infatti, giudicano Gesù senza prima aver ascoltato ciò che aveva da dire, senza aver avuto un confronto diretto con Lui. Secondo me, senza mettere in dubbio la veridicità di ciò che dicevano, probabilmente dopo averlo sentito parlare, anche le genti esprimono il proprio giudizio considerandolo “il profeta” o “il Cristo”.

Inevitabilmente, quando siamo in mezzo ad altre persone, abbiamo dei pregiudizi su di esse, in base a come sono vestite, a come si atteggiano, a come parlano, all’espressione sul loro volto… anche se non siamo ancora mai entrati in contatto con queste. Ciò può accadere anche con persone che già conosciamo, più vicine a noi: abbiamo sentito dire qualcosa su di loro, e subito ci facciamo una nostra idea (che sia essa positiva o negativa), prima però di aver sentito la persona stessa parlare.

Per verificare i pregiudizi che sorgono in noi, dobbiamo interagire con la persona in questione, scoprendo spesso che dietro alle nostre considerazioni c’è tutto un altro mondo. Spesso, le idee negative che ci eravamo fatti non sono corrette, e scopriamo con piacere una persona totalmente diversa da ciò che pensavamo, o una versione dei fatti differente e positiva; talvolta può anche capitare che rimaniamo inizialmente delusi dopo aver scoperto che la persona in questione non è come credevamo.

Direi che in ogni caso, non è molto conveniente avere dei pregiudizi: da una parte pensiamo in modo negativo qualcosa che non lo è, dall’altra rimaniamo male scoprendo la realtà. Bisognerebbe conoscere le persone o le situazioni senza avere aspettative, sentendo ciò che hanno da dire, cercando di cogliere tutto ciò che c’è di bene, a questo punto ci si può fare un’idea, che è però un giudizio personale e non più un pregiudizio.

Sono consapevole del fatto che non sia per nulla facile, anzi direi proprio difficile, è quasi inevitabile, un meccanismo spontaneo avere dei pregiudizi. Quello che si può cercare di fare: è di non dare ascolto alle idee che ci facciamo, senza conoscere personalmente la persona («La nostra Legge giudica forse un uomo prima di averlo ascoltato e di sapere ciò che fa?») o per lo meno ascoltare prima di fare delle considerazioni definitive. Non dobbiamo rimanere alla prima impressione, dobbiamo approfondire la persona o la situazione in questione, e soprattutto dobbiamo essere pronti a cambiare idea!