Domenica insieme terza elementare

La Santa Messa della seconda domenica di Avvento è stata animata dai bambini di terza elementare nelle rispettive parrocchie di Brongio, di Molteno e di Sirone. Dopo l’accensione della seconda luce sulla corona dell’avvento, è stata girata la stella relativa all’attesa. Il tempo di Avvento si caratterizza come tempo di attesa di Colui che è venuto nella storia e continua a venire durante ogni celebrazione. La nostra fede ci invita a vivere con rinnovata speranza, questo tempo, in attesa della venuta del Signore Gesù.

Al termine della Santa Messa ci siamo trovati in oratorio per il pranzo di condivisione preparato ed offerto dalle mamme dei nostri bambini a cui vanno i nostri complimenti e ringraziamenti! Come l’anno scorso è stato un momento molto bello, un modo per conoscersi meglio e per creare legami solidali fra le persone nella concretezza della condivisione del pane. I pranzi condivisi sono un momento di attenzione che la nostra comunità parrocchiale rivolge alle proprie famiglie, con l’obbiettivo di metterle al centro della comunità, per far vivere relazioni positive con le persone e anche con Dio.

Nel pomeriggio con i genitori delle tre parrocchie ci siamo ritrovati, come comunità educante e gente di comunione, all’Oratorio di Molteno per assistere alla conferenza tenuta dalla Dott.sa Lucia Todaro. Il tema dell’incontro è stato: “Educare i nostri figli alla positività e all’ottimismo”. L’argomento trattato con competenza ci ha spiegato che l’atteggiamento positivo e allegro dei genitori e degli educatori è molto importante per aiutarli a crescere nei momenti di crisi e di difficoltà. Dobbiamo dare sicurezza ai nostri ragazzi, educarli per renderli felici. L’ essere umano è configurato per essere felice non ci sono esseri umani non felici. I nostri figli sono nati per rimanere felici ma purtroppo non lo sono perché hanno degli imput esterni alla famiglia che rovinano il loro entusiasmo, sono stimoli sociali e culturale, sono le brutte cose che ascoltano, vuoi per le notizie che sentono, oppure perchè i genitori non riescono a filtrarli. L’atteggiamento degli adulti non deve esser quello di piangersi addosso perché non solo è controproducente, ma è deleterio per il bambino soprattutto in età evolutiva, proprio perché siamo i loro educatori di riferimento, dobbiamo smantellare quella brutta  sensazione di negatività. Dobbiamo istruire i bambini alla positività, inculcare loro un ottimismo che li porta a vedere bella la vita. Questo è l’obbiettivo come genitori ed educatori che dobbiamo raggiungere per educare in serenità i nostri figli.

Bonacina Gigliola

Martino Benedetto