Verbale Consiglio Pastorale del 21 novembre 2023

Presidente: Don Massimo Santambrogio
Assenti giustificati: Virginio Bonfanti, Turati Giuliano, Matteo Bonacina
Assenti: Luigi Gallo, Alessandra Cavenaghi, Matteo La Rosa. Daniela Invernizzi

Il consiglio si apre alle 20:45 con la Compieta del martedì, col seguente ordine del giorno:

  1. Lettera Pastorale
    Lettura dei capitoli 2 (15-23) e 3 (25-30), divisione in due gruppi per rispondere alle seguenti domande

    1. Cosa suscitano in noi le parole dell’Arcivescovo

    2. Quali spunti concreti ci suggerisce per la vita della comunità pastorale.

  2. Assemblee parrocchiali: calendarizzazione e suggerimenti sull’ordine del giorno.

  3. Varie ed eventuali.

Lettera Pastorale

Si procede con la divisione in due gruppi per la riflessione sulle due domande proposte, dividendosi nei 2 capitoli.

Gruppo 1 — La vita è dono d’amore e vocazione ad amare: l’educazione affettiva.

apprima si considera l’estrema attualità del tema, non solo per i fatti di cronaca di questi giorni ma per l’atmosfera generale che si respira in questi tempi.

l tema dell’accompagnamento, fortemente richiamato dall’arcivescovo, impone la necessità di adulti credibili.

Si sottolinea l’importanza dei percorsi di catechesi adolescenziale, come luoghi dove approfondire il tema della differenza tra libertà assoluta e limiti. E’ inoltre auspicabile la convergenza su questo fronte di tutte le realtà presenti sul territorio a contatto con gli adolescenti e i giovani (società sportive, scuola).

Emerge l’importanza di servizi di persone competenti, come ad esempio lo psicologo della scuola.

È evidente come per l’educazione all’amore non ci sia solo bisogno di un momento specifico ma sia un obiettivo da perseguire sempre.

Si rileva una preoccupante mancanza di accettazione dei no, dei limiti, delle frustrazioni e delle difficoltà della vita. A tal proposito si porta l’esempio dei bambini, che si chiedono del perché della presenza dei limiti; sarebbe auspicabile presentare i limiti non come negazione ma come OCCASIONE DI FARE QUALCOSA DI MIGLIORE

Si ricorda la preoccupante azione delle comunicazioni occulte diseducative (smartphone o videogiochi)

Si concorda sulla necessità di lavorare sugli adulti ancor prima che sui bambini o sugli adolescenti, al fine di contribuire alla formazione ed al consolidamento di modelli adulti credibili, anche fornendo proposte formative agli adulti nell’ambito della settimana dell’educazione.

Si sottolinea la necessità di una stretta collaborazione con la scuola per un percorso educativo sul rispetto dell’altro e sull’uso responsabile delle tecnologie.

Gruppo 2 — La fedeltà: compimento dell’amore.

Si riflette sulla fedeltà come compimento dei valori cristiani, a 360°, nel lavoro come in famiglia, con le presone che si incontrano ogni giorno.

Partendo dal presupposto che l’origine dell’amore sta nel Signore Gesù, è importante la testimonianza della comunità dei cristiani in contrapposizione al tema dell’enfasi del diritto individuale ad essere felici, vivendo l’incontro con l’altro come esperimento/esperienza.

Si sottolinea il forte bisogno dell’educazione all’amore, comprendendo anche l’oratorio come luogo di educazione anche in questa sfera, in un percorso condiviso verso la maturità.

Si osserva come in ambito matrimoniale ci siano non solo “promesse non mantenute”, ma anche “promesse mancate”, come nel caso delle convivenze. Così come può essere capitato e possa capitare che chi sceglie di sposarsi in chiesa lo faccia senza consapevolezza rispetto al sacramento stesso. Si osserva come, tutto sommato, l’impegno richiesto per accedere al sacramento possa considerarsi minimo (la sola frequenza al corso per fidanzati può non bastare?) così come ci si domanda se non sarebbe meglio selezionare in modo più stringente coloro che accedono al sacramento del matrimonio.

Si sottolinea l’importanza di creare vicinanza con chi ha bisogno di accompagnamento, anche se non frequenta la comunità, garantendo la massima visibilità ai consultori e alle forme di aiuto/ascolto presenti nel territorio, senza la necessità di spostarsi dalla comunità.

Si propone una riflessione su come sia attuabile garantire la massima diffusione delle parole dell’arcivescovo a tutta la comunità pastorale: è un compito che tocca anche a noi come consiglio pastorale, nella consapevolezza che tutte le famiglie potrebbero giovarne.

Ci si pone il problema di quale sia il modo migliore per avvicinare una famiglia con questo tipo di bisogno di ascolto agli sportelli e consultori presenti sul territorio.

Ci si interroga sulla particolare scelta dei temi trattati dall’arcivescovo in questa lettera, considerandoli non proprio usuali in uno strumento di questo tipo; se ne apprezza l’attualità rispetto ai tempi che viviamo, con la fatica di vivere i valori dell’amore e della fedeltà che contraddistingue la società attuale.

Si riflette sull’importanza di testimoniare verbalmente anche e soprattutto la bellezza, evitando di esternare con frasi o battute stereotipate solo gli aspetti “difficili” della convivenza coniugale.

Si sottolinea come manchi la fede come base di partenza per alimentare il tutto (la pazienza, il perdono etc) e come sia necessario tornare a parlare della fede: si suggerisce di farlo anche approfittando di maggiori momenti di aggregazione tra i giovani, parlandone “tra le righe”.

C’è la necessità di “agganciare” i giovani prima del corso fidanzati (come ad esempio avviene nel percorso dei 18 e 19enni)

Si sottolinea il ruolo della comunità pastorale come quello di un buon lievito per la diffusione della fede e della fedeltà, con la consapevolezza dei propri limiti.

Don Massimo invita a non avere fretta di attuare le riflessioni scaturite, facendo tesoro di quanto condiviso e messo a verbale, senza ovviamente precludere lo sviluppo agli spunti pratici che dovessero originare dalla condivisione.

Assemblee parrocchiali

Spunti condivisi per l’ordine del giorno:

  • rinnovo del consiglio pastorale;

  • esposizione del bilancio dei lavori;

  • comunicare il bello dei lavori del consiglio pastorale in questi anni per suscitare qualche nuova chiamata;

  • esposizione del progetto pastorale;

  • uno sguardo sul futuro della comunità pastorale, quale futuro immaginiamo o desideriamo, anche dal punto di vista pratico;

  • sondaggio anonimo sul Martinetto per recepire i temi dai fedeli.

L’assemblea offre anche opportunità di interagire a tutti, ogni singolo fedele. (bisognerebbe sponsorizzare l’opportunità che si crea)

Declinazione nella singola parrocchia, oltre ad una parte comune.

Quando sarebbe meglio che si svolgessero? Gennaio? (febbraio settimana eucaristica, poi subito quaresima….)
 Maggio? (nella formula di un’assemblea che tracci delle proposte per l’anno pastorale che verrà?)

Si concorda sul fatto che lo svolgimento di un’assemblea a settimana per ogni singolo paese sia più sostenibile, piuttosto che tre in una settimana.

Nasce l’idea di farla diventare una realtà strutturata, un appuntamento fisso nell’anno pastorale, con la creazione di una commissione che se ne occupi.

Varie ed eventuali

Gennaio mese della pace; dopo la violenza di Hamas e Israele sono arrivate richieste di approfondimento a riguardo. Momento di preghiera/approfondimento per capire la storia attuale alla luce di quella passata. Stando lontani dalla settimana dell’educazione, cercando di organizzare due serate, una di preghiera e una di relazione di un esperto.

Il prossimo consiglio pastorale si terrà martedì 16 gennaio 2024: nella prossima segreteria sarà necessario individuare date e modalità di svolgimento delle assemblee parrocchiali.

Alle 22:35 il consiglio pastorale si conclude con la preghiera.