Verbale del Consiglio Pastorale del 27 Aprile

Consiglio Pastorale della Comunità pastorale dei Santi Martino e Benedetto
Verbale n.12 - 27 aprile 2021

Presidente: Don Massimo Santambrogio
Assenti giustificati: Angela Conti, Giuseppe Canali, Carlo Molteni

L’incontro ha inizio alle ore 20.30 presso l’oratorio di Sirone e si svolge secondo il seguente ordine del giorno:

  1. Preghiera;

  2. Primo sguardo alla pastorale oratoriana per il periodo estivo; 

  3. Verifica del Tempo Quaresimale e delle Celebrazioni Pasquali;

  4. Il tempo di Pasqua. Confronto e riflessioni a partire dalla lettera dell'Arcivescovo per il tempo di Pasqua "Celebriamo la Pasqua" (pagg 20 e seguenti della lettera ricevuta per lo scorso Consiglio);

  5. Riflessione e verifica del percorso della Comunità Pastorale in vista del decennale della Comunità Pastorale che ricorrerà a settembre;

  6. Comunicazioni varie.

Punto 1

L’incontro si apre con la preghiera.

Punto 2

Don Francesco illustra ai membri del consiglio pastorale e del consiglio dell’oratorio presenti il tema dell’oratorio estivo. Attualmente la situazione, dal punto di vista normativo e dei protocolli in atto, non è ancora chiara per quanto concerne i centri estivi.

Negli ultimi giorni, a seguito di un confronto con le amministrazioni comunali dei tre paesi, queste ultime si sono rese nuovamente disponibili alla collaborazione per una proposta estiva. Dalla diocesi quanto emerge è che i protocolli rimarranno i medesimi dello scorso anno prevedendo la necessità di gruppi ristretti con responsabili maggiorenni, di spazi e distanziamenti adeguati e di igienizzazione.

L’idea è dunque quella di seguire la linea adottata lo scorso anno e di affidare il centro estivo ad una cooperativa che garantirebbe le figure maggiorenni a capo di ciascun gruppo e il coordinamento delle questioni burocratiche. La cooperativa contattata sarebbe la medesima dello scorso anno, la cooperativa Biscroma, che ha già dato la propria disponibilità. L’anno scorso, infatti, la collaborazione è stata positiva e il riscontro altrettanto buono.

Le figure degli educatori della cooperativa non sminuiranno chiaramente il ruolo degli animatori, che comunque dovranno avere dai 16 anni in su. Per gli animatori con età al di sotto dei 16 anni si potrebbe riproporre l’idea di un gruppo separato e dedicato con attività pensate per loro.

Anche quest’anno, infine, i costi saranno necessariamente più alti rispetto a quelli della canonica forma di oratorio feriale.

Per quanto riguarda invece il tema delle vacanze estive, anche a tal proposito non vi sono ancora indicazioni certe ma è già stata individuata una casa nei pressi di Vicenza per le vacanze delle classi elementari e medie. Bisogna dunque costituire il gruppo degli animatori di modo da essere pronti a partire. È possibile iniziare a effettuare una pre-iscrizione di modo da far capire alle famiglie che, se ci sarà la possibilità, sarà sicuramente disponibile una proposta. Sara Riva concorda su quest’ultima possibilità suggerendo di iniziare a divulgare un volantino per le famiglie fornendo anche le possibili date.

Marco Rigamonti sottolinea l’importanza delle proposte estive come segno di ripresa dell’attività oratoriana: è fondamentale ricordare che l’oratorio c’è e vuole fare la sua parte.

Angelica Redaelli si rende disponibile per la gestione del gruppo degli animatori under 16 e delle loro attività.

Matteo Rigamonti riflette sulla possibilità che quest’anno, partendo prima con le attività, si possa contare anche su una partecipazione più numerosa, che potrebbe essere sostenuta anche dalla voce che si è sparsa a proposito della bella esperienza dello scorso anno.

Don Francesco specifica dunque che l’attività inizierebbe al termine delle scuole a giugno e continuerebbe fino a venerdì 2 luglio di modo poi di avere le settimane successive libere per le vacanze estive.

Dante Proserpio chiede alcuni chiarimenti sulla numerosità dei gruppi e don Francesco sostiene che vi è la speranza che il rapporto numerico educatore- bambini, pari lo scorso anno a 1 a 7 per le elementari e a 1 a 10 per le medie, possa essere modificato e dunque siano possibili gruppi più ampi. Questa modifica permetterebbe anche di andare incontro ad una diminuzione dei costi di iscrizione.

Don Massimo conferma come auspicabile un aumento del numero di bambini e ragazzi per ciascun gruppo mentre sarà più difficile pensare ad un aumento del numero dei gruppi in quanto ciò richiederebbe una disponibilità eccessiva di spazi.

Siamo inoltre ancora in una situazione anomala e ciò ci permette di riflettere su come l’oratorio feriale sia passato dall’essere esperienza di massa ad esperienza di élite e su come, una volta tornati alla normalità, sarà necessario trovare una via di mezzo adeguata tra questi due estremi. Ricordiamo infine che molte realtà, ad oggi, si lanciano nell’animare l’estate dei ragazzi e bisogna dunque essere consapevoli che le famiglie dovranno fare i conti con una pluralità di proposte.

Matteo Rigamonti suggerisce, per stare al passo con queste nuove proposte, di pensare ad attività interessanti da farsi sempre nel contesto oratoriano, ad esempio coinvolgendo le società sportive con una sorta di stage.

Marco Rigamonti suggerisce che il CSI aveva proposto un corso di formazione per animatori sportivi a cui potrebbero partecipare, ad esempio, gli animatori under 16.

Don Francesco sottolinea infine l’importanza e la centralità, concordata con la cooperativa, della proposta cristiana garantendo il momento della preghiera e seguendo le proposte fornite della FOM.

Punto 3

Si riflette e si condividono le impressioni riguardo il tempo quaresimale e le celebrazioni pasquali.

Don Gianluigi sottolinea un evidente miglioramento rispetto a quanto avvenuto lo scorso anno: con i dovuti accorgimenti si sono riuscite ad effettuare tutte le proposte che hanno, inoltre, trovato una partecipazione molto buona.

Marco Rigamonti evidenzia la bellezza di essere tornati a celebrare la S. Pasqua insieme ed in presenza. Il palazzetto di Molteno si è riempito di tanti bambini e ragazzi sia nelle celebrazioni del Giovedì che del Venerdì Santo. Dobbiamo essere soddisfatti della ricchezza spirituale della nostra Comunità: in altre comunità la partecipazione dei più piccoli al Triduo Pasquale non è sempre così sostenuta. È sicuramente stata un’idea positiva anche dividere le celebrazioni tra la chiesa parrocchiale, per gli adulti, e l’oratorio per i più piccoli. Il ritorno in chiesa parrocchiale è stato, infine, sicuramente importante, innanzitutto per la capienza e gli spazi.

Don Gianluigi aggiunge che la presenza dei più piccoli è stata positiva anche durante i primi tre giorni della settimana.

Don massimo è rimasto colpito dalla sentita partecipazione alle celebrazioni penitenziarie comunitarie; la mancata possibilità di baciare il crocifisso ha però sicuramente fatto diminuire il passaggio di fedeli in chiesa. Matteo La Rosa concorda su quest’ultimo punto e sottolinea che le Confessioni, tenutesi in oratorio, hanno sostenuto questa diminuzione.

Paolo Chiodi stimola la riflessione considerando che cosa, a partire dalle proposte di quest’anno, si potrebbe tenere in considerazione per il prossimo anno.

Matteo La Rosa evidenzia che i momenti tenutisi il martedì sera sull’approfondimento della Parola sono stati occasione di ricchezza sicuramente da mantenere. Su quest’ultimo punto concorda Giorgio Summer valorizzando anche la possibilità di poter seguire il momento anche in streaming e in differita.

Punto 4

Si apre il confronto sulla lettera dell’Arcivescovo sul tempo di Pasqua di cui Paolo Chiodi riassume i punti fondamentali. Il tempo pasquale è la gioiosa attesa di Colui che il Padre ha promesso ed è importante viverlo valorizzando alcuni aspetti:

  • La cura delle celebrazioni;

  • L’importanza della proclamazione della Resurrezione: credere nella Resurrezione è la differenza decisiva per noi cristiani;

  • Vivere i primi 50 giorni dopo Pasqua come “i giorni del Cenacolo”, in preghiera in attesa del dono dello Spirito.

Don Gianluigi sottolinea il passaggio “Proclamiamo la tua Resurrezione”: la luce della Resurrezione è purtroppo spesso impopolare e incomprensibile per la cultura del nostro tempo. Sembra che i cristiani siano smarriti ed è dunque fondamentale rinnovare l’annuncio e la testimonianza della nostra fede nel Crocifisso Risorto. Per rinnovare l’annuncio è importante ripartire dall’importanza della Domenica che sembra aver perso il valore di giorno del Signore. È necessario riportarsi verso una pasqualizzazione della domenica ricordando le parole di San Paolo “…Se Cristo non è risorto, vana è la vostra fede e voi siete ancora nei vostri peccati”.

Matteo Bonacina sottolinea il passaggio sui “giorni del Cenacolo” e rimarca l’invito alla preghiera. Il Cenacolo è un punto di rinnovata partenza e da qui è necessario muoversi senza dimenticarsi di guardarsi attorno e di rivolgerci al tempo presente.

Giorgio Summer evidenzia la grande ricchezza che possediamo in quanto fedeli nel saper leggere al di là della realtà ed è importante saperla trasmettere: dobbiamo portare il nostro contributo alla società nonostante ciò che attualmente ci circonda.

Per questo è necessario ripartire dalla preghiera: si assiste troppo spesso ad una dicotomia tra la preghiera e la pratica cristiana.

Paolo Chiodi, riflettendo nuovamente sul proclamare la Resurrezione esprime la sensazione che spesso la comunità cristiana venga percepita in modi diversi ma sempre ridotta a meno di ciò che dovrebbe essere, da associazione organizzatrice di eventi, a fornitrice di regole o a spiritualità fine a se stessa.
Raramente la comunità cristiana viene effettivamente vista come “coloro che credono in Gesù Cristo Risorto”. Dobbiamo interrogarci su quanto questa mancanza sia da attribuire a noi stessi: dobbiamo saper trasmettere la Sua centralità.

Don Francesco sottolinea come si possa alimentare la fede nella Resurrezione partendo dalla riscoperta del senso del Sacro: bisogna ritrovare nelle celebrazioni sacralità e trascendenza.

Marco Rigamonti, infine, si sofferma sui “giorni del Cenacolo”. Sono presenti nella nostra comunità tante persone impegnate e che si adoperano in tante cose: ricordiamo l’importanza di formare queste persone ad una vita cristiana seria. È importante mantenere il fuoco della fede acceso dentro di sé nel quotidiano e questo fuoco va alimentato nei gruppi che già viviamo, come ad esempio nei gruppi di ascolto o nei gruppi sportivi.

Punto 5

Per mancanza di tempo la discussione del punto 5 viene rimandata al prossimo consiglio.

Punto 6

Don Massimo ricorda che domenica è stata annunciata l’uscita, per giovedì, della lettera dell’Arcivescovo per il Tempo di Pentecoste.

Per l’anno pastorale 2021- 2022 l’Arcivescovo evidenzia il tema della sinodalità. È necessario infatti, all’interno della Chiesa, ripensarsi seriamente in un cammino vissuto insieme tra presbiteri e laici.

A questa riflessione segue un necessario ripensamento del decanato. Per il decanato di Oggiono si sta dunque formando una commissione, chiamata Gruppo Barnaba, costituita da preti e laici del decanato che sostenga questo cambiamento. È stato chiesto ad ogni Comunità Pastorale di fornire il nome di un laico che possa quindi partecipare. Don Massimo invita dunque chi fra i consiglieri avesse la volontà di partecipare di comunicare la propria disponibilità.
L’obiettivo di tale commissione sarà prendersi cura delle decisioni pastorali del decanato.

Terminata la discussione dei punti all’ordine del giorno il Consiglio si conclude alle ore 21.55.