Verbale del Consiglio Pastorale del 23 Novembre

Consiglio Pastorale della Comunità pastorale dei Santi Martino e Benedetto
Verbale n.16 - 23 novembre 2021

Presidente: Don Massimo Santambrogio
Assenti giustificati: Luigi Gallo, Giuliano Turati, Nicolò Cesana, Virginio Bonfanti, Melania Mapelli, Angela Conti, Giuseppe Canali

L’incontro ha inizio alle ore 20.45 presso l’oratorio di Molteno e si svolge secondo il seguente ordine del giorno:

  1. Preghiera;

  2. Confronto, scambio e riflessioni a partire dalla lettera dell’Arcivescovo “Unita, libera, lieta. La grazia e la responsabilità di essere Chiesa”. Riflettiamo in particolare sul terzo capitolo della lettera “Nel mondo, ma non del mondo. La chiesa libera”;

  3. Aggiornamenti e proposte da parte della Commissione Famiglia a seguito dell’incontro del 16.11.2021;

  4. Presentazione della Settimana dell’Educazione di gennaio;

  5. Aggiornamenti sulle celebrazioni natalizie;

  6. Comunicazioni varie.

Punto 1

L’incontro si apre con la preghiera d’Avvento.

Punto 2

Il moderatore Paolo Chiodi introduce ai consiglieri la lettera dell’Arcivescovo. Vengono evidenziati alcuni punti fondamentali:

  • Viene sottolineata l’importanza dell’originalità cristiana nei tempi della Chiesa “antipatica”. Si evidenzia la forza della Chiesa di essere libera dai condizionamenti presenti nel mondo, dalla ricerca di consenso e compiacimenti. La Chiesa è libera poiché segue il Vangelo nonostante la direzione, spesso avversa, del mondo in cui si trova, prendendo le distanze dalla moda e dal successo.
    È inoltre fondamentale che “… di fronte alle sfide inedite e ai vari contesti la Chiesa attinge al suo inesauribile patrimonio di sapienza e di santità, ma insieme si rende conto di dover ancora ascoltare, di dover ancora imparare, di dover ancora essere docile allo Spirito.”

  • Altro elemento fondamentale risultano le “pratiche di buon vicinato”: è bene mantenere un dialogo inter-religioso efficace con tutti coloro che ci sono vicini nel mondo mostrando l’importanza di fondare l’unità nella diversità.

  • Ci si trova attualmente in un momento che potremmo definire di scambio: dai periodi in cui sono state le comunità cristiane a inviare missionari nel mondo, ci troviamo ora a vivere una situazione quasi rovesciata in cui sperimentiamo la gioia di accogliere un numero sempre maggiore di persone che arrivano nelle nostre terre per aiutarci nell’ annuncio della fede cristiana. Ci si compensa, dunque, e ci si aiuta a camminare insieme.

  • In una società sempre più individualistica l’Arcivescovo propone, in contrapposizione, una forte visione cristiana dei legami interpersonali e della famiglia. Siamo tutti un unico grande popolo ed un’unica famiglia. Ecco, dunque, il motivo per cui è importante valorizzare la Festa della Famiglia, la Settimana dell’Educazione, la Festa di San Giuseppe, i percorsi dell’Iniziazione Cristiana.

  • Sempre più spesso nelle scelte di vita di ciascun cristiano viene a mancare Dio quale punto di riferimento. È fondamentale che ci sia nella vita di ognuno un discernimento che tenga conto di Dio Padre all’interno di una vita vissuta come chiamata e vocazione. Tale tema è sicuramente di grande importanza per i giovani delle nostre comunità.

  • Sembra essersi perso, ai nostri giorni, il valore di vita eterna. L’esperienza umana della nostra cultura sembra insegnarci a vedere la morte quale punto e fine inesorabile. È necessario tornare a pensare e parlare di vita eterna, valore fondante della nostra fede.

  • In conclusione, si riportano i 5 punti attorno ai quali si snoda fondamentalmente il terzo capitolo della lettera dell’Arcivescovo: Fraternità, Missione, Famiglia, Vocazione e Vita Eterna.

Il moderatore Paolo Chiodi invita a questo punto i consiglieri ad esprimere le proprie riflessioni.

Maria Grazia Riva riflette su quanto non sia spesso facile essere veri testimoni di fede come veri discepoli. Rispetto al “buon vicinato”, è difficile fare sempre quel passo che ci porta a vivere il Vangelo ogni giorno, soprattutto per il timore di incontrare indifferenza ed antipatia. Può essere importante iniziare dalle piccole cose e gesti quotidiani.

Giorgio Summer riflette su come uno dei problemi più grandi che ostacola un dialogo efficace sia rappresentato dall’utilizzo di medesimi termini ma intesi con significato differente:

  • Fraternità: di fronte al significato di una Fraternità Cristiana che sia sempre per tutti, universale, anche noi ci facciamo spesso deviare verso una forma di fraternità “ristretta” più propria di questo mondo, che si esplica solo all’interno di piccoli gruppi o popoli prescelti;

  • Libertà: ad oggi è sempre più diffuso l’utilizzo di questo termine nel significato di “fare ciò che si vuole”;

  • Senso della vita;

  • Famiglia.

Comprendere il significato esatto di questi termini, oltre a rendere possibile un dialogo, permette anche di vivere nel modo più profondo e cristiano tali valori. Non è sempre facile, immersi nella lettura che di tali valori dà il mondo, mantenersi fedeli al Vangelo.

Don Gianluigi Rusconi sottolinea nell’antipatia della Chiesa, un segno di verità. Se la Chiesa risulta “antipatica”, allora si può dire sia profetica poiché ‹‹Beati voi quando gli altri vi odieranno, quando parleranno male di voi e vi disprezzeranno come gente malvagia perché avete creduto nel Figlio dell’uomo. (…) Guai a voi quando tutti gli uomini diranno bene di voi, perché i padri loro facevano lo stesso con i falsi profeti›› (Lc, capitolo 6).

Matteo Rigamonti evidenzia come la veridicità e la bellezza di un messaggio non per forza vadano sempre di pari passo con la popolarità che lo stesso messaggio ha. Tale tema rappresenta un aspetto critico nel quale versiamo: riuscire nella diffusione di un messaggio anche non popolare e riuscire a diffonderlo il più possibile. Si fa spesso sentire forte la difficoltà nel rendere popolare il messaggio di bellezza che la Chiesa porta.

Don Massimo a proposito della tematica della “Chiesa Antipatica” ricorda come dovremmo essere figli del Concilio Vaticano II che si è mosso con un totale approccio di “simpatia” verso il mondo, con uno sguardo di grande benevolenza e non con un atteggiamento cattedratico. In una Chiesa, dunque, che sembra essere vista come “antipatica” ma che si ostina a guardare con simpatia il mondo, stiamo attenti, in primis, a non essere noi a suscitare antipatia.
Esistono poi a volte delle antipatie nei confronti della Chiesa che potremmo definire pregiudiziali, legate ad antichi retaggi. Un esempio è l’idea che la Chiesa, ad oggi, intervenga e tenga le redini in alcune scelte politiche e partitiche.
È chiaro che, quando ad essere messo in discussione è il bene dell’uomo, la Chiesa non può tacere: la Chiesa interviene e parla del Bene dell’uomo a partire dalla Rivelazione di Cristo e, in un periodo in cui si tende a valorizzare e tutelare il solo bene individuale, la ricerca della Chiesa del Bene Comune può esporre al pregiudizio e al fraintendimento.
Ricordiamoci e rifacciamoci al “modo di fare” degli Apostoli che viene descritto, proprio all’interno degli Atti degli Apostoli, come in grado di suscitare simpatia, di apparire esemplare e quasi invidiabile.

Paolo Chiodi riflette su alcuni dei temi affrontati:

  • L’ antipatia: è necessario farsi un esame di coscienza ed essere consapevoli che, testimoniando il Vangelo, necessariamente si vanno a toccare nervi scoperti che possono facilmente suscitare reazioni in chi ci circonda. È inevitabile che si vadano ad affermare verità scomode che possono, spesso, dare fastidio.

  • La popolarità: ricordiamo che anche Gesù non ha sempre ottenuto e mantenuto la popolarità, anche nella morte in croce. La popolarità non è certo, infatti, metro di successo della testimonianza.

  • La libertà: la cosa più difficile da cui essere liberi è spesso rappresentata da noi stessi. Esistono abitudini e modi di pensare che spesso ci sono istintivi ma che ci rendono inevitabilmente schiavi e non liberi di testimoniare il Vangelo.

Don Gianluigi riprende il concetto di “Chiesa delle Genti”: qui la Chiesa c’è ed è la Chiesa Ambrosiana ed esistono cristiani che vogliamo coinvolgere nel nostro essere Chiesa. Esistono diverse realtà che, cercando di essere accattivanti, possiamo coinvolgere nel nostro essere Comunità e vi entreranno per naturale evoluzione delle cose.

Don Francesco sottolinea l’inversione di rotta per cui ci troviamo oggi ad accogliere persone provenienti dalle terre di missione e che giungono a sopperire alla stanchezza delle antiche terre di Cristianità. Anche nel Vangelo Gesù incontra folle stanche e sfinite, come pecore che sono rimaste senza il proprio pastore. Anche la nostra Chiesa oggi appare stanca, forse proprio perché ha perso la centralità del pastore. Riflettiamo dunque su cosa ci rende stanchi all’interno della nostra Chiesa.
Don Francesco aggiunge infine che, a volte, non è semplice comunicare la bellezza del messaggio cristiano e riprende le parole del Beato Carlo Acutis “Non riesco a capire perché le chiese siano vuote”.
È altrettanto vero, però, che quando una persona scopre la bellezza del messaggio cristiano, è chiaro che si tratta di qualcosa di straordinario.

Matteo Rigamonti sottolinea la bellezza dell’Universalità della Chiesa: si tratta di un cammino iniziato 2000 anni fa, che è andato espandendosi mirando all’universalità da sempre. Si tratta di un aspetto fondante e possiamo sperare che, come tale, rimanga in futuro.

Marco Rigamonti rimarca la difficoltà di educare i giovani ad una vita aperta alla vocazione: si tratta di un compito non semplice a cui sicuramente gli insegnanti e tutti coloro che sono coinvolti nel processo di crescita ed educazione dei ragazzi sono chiamati.
Riprendendo infine il tema della Vita Eterna, sottolinea la fatica, spesso, di utilizzare questo linguaggio. La morte non deve spaventare, si tratta solo di un passaggio e dobbiamo vivere la vita pienamente immersi in questa ottica cristiana.

Punto 3

L’Appendice 3 della lettera pastorale è dedicata all’anno speciale “Familia Amoris Laetitia”. Don Massimo spiega di come si tratti di un anno di rilancio volto a mettere al centro del cammino pastorale la Famiglia. Il 18 giugno 2022 si terrà il ritrovo delle famiglie in Piazza Duomo a Milano, mentre il 26 giugno 2022 si terrà a Roma la Giornata della Famiglia.

Per quanto riguarda la pastorale ordinaria di una Comunità, l’attenzione alla famiglia è un punto che non deve mai essere perso di vista. Vengono riprese alcune sottolineature che l’Arcivescovo fa all’interno dell’appendice:

  • La valorizzazione dei consultori presenti sul territorio;

  • Giornate di approfondimento e studio del capitolo VIII dell’esortazione apostolica;

  • Attenzione per le coppie che si preparano al sacramento del Matrimonio;

  • Nascita di una “Commissione Nonni”.

Concretamente, all’interno di un contesto che torna ad essere un po’ problematico in termini di possibilità di incontri, qualche passo può essere fatto.

  • 8 dicembre: incontro con le famiglie del post Battesimo;

  • Nel Percorso Fidanzati sono stati inseriti passi dell’Amoris Laetitia che tra gennaio e febbraio verranno messi a fuoco in un incontro con le stesse coppie.

  • La Festa della Famiglia;

  • Gli anniversari di Matrimonio;

  • Le Domeniche Insieme non sono ora praticabili nella forma consueta, potranno essere reintrodotte magari a partire dalla Quaresima;

  • Domenica 5 dicembre: incontro per la 3° e 5° elementare e le rispettive famiglie, ma aperto a tutti, di riflessione e meditazione in vista del Natale;

  • L’appuntamento per le famiglie per festeggiare il Capodanno anche quest’anno, a causa delle restrizioni, non potrà tenersi.

Paolo Chiodi introduce una riflessione a proposito di quanto spesso si pensi a creare nuove attività per le famiglie invece che, magari, valorizzare e rendere più accessibili per le famiglie stesse le attività già presenti. Si potrebbe fare uno sforzo, quando si organizzano tutte le attività, nel rivolgere un pensiero alle famiglie, soprattutto a quelle più giovani.

Punto 4

L’ultima settimana di gennaio sarà la Settimana dell’Educazione.
All’interno del Consiglio dell’Oratorio si sono valutate e pensate diverse proposte:

  • Il 25 gennaio si terrà un incontro-testimonianza con l’atleta paraolimpico Daniele Cassioli;

  • Adorazione Eucaristica;

  • Domenica 30 gennaio il Vescovo di Biella presiederà la S. Messa in Palazzetto a Molteno con coinvolgimento di tutte le realtà educative della Comunità.

Punto 5

Le celebrazioni natalizie, permanendo le restrizioni allo stato attuale, si potranno svolgere nella forma consueta. Per quanto riguarda le celebrazioni della Vigilia, in particolare, la S. Messa delle 18.00 che si terrà in palazzetto a Molteno sarà rivolta ai ragazzi e alle famiglie. Sarà necessario mantenere il criterio della capienza e del distanziamento.
Si terranno poi le celebrazioni delle 24.00; per Sirone la S. Messa si terrà alle 23.00.
Le S. Messe del 25 dicembre seguiranno gli orari festivi.

Punto 6

Martedì prossimo, 30 novembre, si terrà a Molteno l’incontro dal titolo “Il clima cambia. Cambiamo anche noi?” tenuto dalla prof.ssa Calabria in diretta streaming da Brescia. L’intervento della professoressa sarà preceduto da una introduzione di carattere scientifico.

Terminata la discussione dei punti all’ordine del giorno la seduta si conclude alle 22.40.