La Parola ogni giorno: 30 Maggio
Sabato della settima settimana di Pasqua
✠ Lettura del Vangelo secondo Giovanni (Gv 16, 5-14)
Il Signore Gesù diceva ai suoi discepoli: «Ora vado da colui che mi ha mandato e nessuno di voi mi domanda: “Dove vai?”. Anzi, perché vi ho detto questo, la tristezza ha riempito il vostro cuore. Ma io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Paràclito; se invece me ne vado, lo manderò a voi. E quando sarà venuto, dimostrerà la colpa del mondo riguardo al peccato, alla giustizia e al giudizio. Riguardo al peccato, perché non credono in me; riguardo alla giustizia, perché vado al Padre e non mi vedrete più; riguardo al giudizio, perché il principe di questo mondo è già condannato. Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà».
Commento
Gesù sta per salire al Padre e annuncia la propria partenza salutando i suoi discepoli che si intristiscono, Lui li rassicura affermando che la Sua partenza è necessaria e che non devono turbarsi: Egli farà ritorno ad essi mediante il suo Spirito.
Lo Spirito scenderà sui discepoli e li guiderà nella diffusione della parola di Cristo e nel trionfo della giustizia sul peccato.
Da questo passo di vangelo si possono trarre molti spunti di riflessione: primo fra tutti la consapevolezza di non essere mai soli, il Consolatore ci accompagna nelle nostre vite rendendoci portavoce di messaggi positivi e annunciatori di Cristo, è in grado di indicarci la strada giusta. Siamo in grado di darGli ascolto?
Un altro messaggio nasce dalla frase “Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso”. Spesso ci sentiamo pronti per tutto, in grado di sostenere qualsiasi responsabilità, Gesù ci sta dicendo che non è così: c’è un tempo per ogni cosa, le esperienze che si compiono ci portano ad essere chi siamo oggi e a valutare e gestire in modo diverso e più maturo ogni compito.
Il Signore ci dà la grazia dello Spirito, la possibilità di custodirLo sempre in noi, quello Spirito che ci insegna ad amare, ci riempie di gioia e ci dà la pace.