La Parola ogni giorno: 26 Maggio
Memoria di san Filippo Neri, sacerdote
✠ Lettura del Vangelo secondo Giovanni (Gv 15, 9-11)
In quel tempo. Il Signore Gesù disse ai suoi discepoli: «Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena».
Commento
In un periodo di malattia, pandemia, divieti, distanziamento relazionale, isolamento da tutti specialmente dagli amici e dagli affetti lontani, limitazioni della libertà sociale e religiosa, rimanere nel Suo amore infonde forza per resistere, rinnova la volontà, dona comunque vita. Lui è la vera vite, a cui poterci sostenere e da cui ricevere conforto, speranza per il futuro, che sembra ancora incerto e che purtroppo non garantisce la salute, la serenità, il ritorno alla normale quotidianità che vivevamo tutti i giorni. Nel futuro che ci attende, nulla potrebbe essere più come prima, nulla tranne Lui: la Sua presenza accanto a noi non svanisce mai, le Sue porte non sono mai chiuse per noi. Nonostante le chiese siano state chiuse e le celebrazioni proibite per tutelare la salute, Lui è rimasto nelle nostre case, negli ospedali, nei luoghi lavorativi, nei nostri paesi, per aiutarci a rimanere con Lui e riportarci alla gioia. La gioia di ripartire, di prenderci cura gli uni degli altri, di essere nel mondo persone migliori, mettendo a frutto ciò di cui ci siamo accorti o che abbiamo imparato in questi mesi difficili. Allora ripartiamo con la Sua gioia, e che la nostra gioia sia piena.