Verbale consiglio pastorale del 20 febbraio 2018

Consiglio Pastorale della Comunità pastorale dei Santi Martino e Benedetto
Verbale n. 24 – 20 febbraio 2018

 

Presidente: Don Massimo Santambrogio
Assenti:  Emanuele Molteni, Gabriele Proserpio, Ruben Ratti, Paolo Brioschi, Augusto Casiraghi, Elena Sala, Ambrogio Bosisio, Alessio Magni.

L’incontro ha inizio alle ore 21.00 presso l’oratorio di Molteno e si svolge secondo il seguente ordine del giorno:

  1. preghiera
  2. breve verifica della settimana eucaristica
  3. breve illustrazione del cammino di quaresima
  4. confronto sul tema del Sinodo Minore "Chiesa dalle genti", con la traccia allegata. Si invitano i consiglieri a prepararsi.
  5. comunicazioni 

Punto 1

La seduta si apre con la recita della compieta. 
Prima di passare ai punti successivi, si procede con la scelta del logo per la Missione popolare 2019.
Vengono proiettati i loghi pervenuti in risposta al “concorso”, in totale sono 7.  
I consiglieri esprimono le loro riflessioni e opinioni sui disegni presentati.
Viene richiesta una votazione al consiglio, che sceglierà quindi il logo da utilizzare su pubblicazioni e materiale riguardante la missione popolare. Verranno poi demandate alla segreteria ulteriori decisioni, ad esempio cosa fare con i lavori “scartati”.

Dopo una prima votazione, al ballottaggio vanno la croce colorata, che ottiene 11 voti, e l’albero e casa stilizzati con scritta, che ottiene 8 punti. Il logo scelto è quindi la croce colorata.

Punto 2

Don Massimo invita ad esprimere riflessioni sulla settimana eucaristica appena conclusa.
P. Chiodi riporta un commento secondo cui il confessore è stato poco a Sirone.
Per M.R. Dottori la serata con adolescenti e giovani è stata deludente. C’era pochissima partecipazione, quasi nessun adolescente e giovane, 10 persone in tutto. Questo deve farci riflettere. Don Francesco dice che comunque qualche adolescente ha poi partecipato all’adorazione notturna. Per M. Ratti una causa è il fatto che è venuto meno un gruppo che contribuiva a dare stimoli.

E. Binda commenta che a Brongio, nonostante il paese piccolo, c’è stata sempre una continuità di adorazione.

Don Francesco fa notare la ricchezza della predicazione nelle serate tenute dal decano, la cura delle celebrazioni, l’adorazione notturna, il fatto che il Signore non è mai stato lasciato solo, tranne forse un buco tra le 3 e le 4.

Punto 3

Il programma è già stato diffuso

  • Meditazione sulla passione il venerdì sera, guidata da uno dei sacerdoti, con 3 stazioni delle via crucis
  • Quaresima di fraternità: una sfida sul tema profughi, in un tempo in cui tutti dicono a casa loro, noi andiamo controcorrente. È un progetto della CEI che prevede l’arrivo di 500 profughi tramite i corridoi umanitari, e quindi l’inserimento tramite le parrocchie. Nella diocesi di Milano sono 25. Una parrocchia della zona Lecco ne ospiterà alcuni e quindi la raccolta servirà per sostenere questa parrocchia.
    Ci saranno momenti di incontro/testimonianza di questi profughi, e quindi la proposta di accoglierli per pranzo in famiglia (o più famiglie che si uniscono). Sul prossimo Martinetto ci saranno i nomi dei referenti. 
  • Oltre a questo, sostegno al banco alimentare in due modi: con le domeniche insieme da parte dei bambini del catechismo, tramite raccolte di alimenti realizzate dai preadolescenti presso il supermercato Sigma
  • Venerdì 23 via crucis con l’arcivescovo a Erba, occorre iscriversi al più presto per motivi organizzativi (pullman)

Punto 4

Don Massimo legge una breve presentazione del sinodo da parte dell’arcivescovo. Un sinodo inteso contro inerzia, scetticismo e passività. Il sinodo porterà alla riscrittura del capitolo 14 “Pastorale degli esteri” del documento del sinodo precedente.
Quello che emergerà stasera verrà trasmesso entro il 1 aprile a Milano per essere poi rielaborato.

Per aiutare la riflessione sono state trasmesse ai consiglieri alcune domande, che suscitano vari commenti.

Emerge la consapevolezza della nuova realtà che ci troviamo a vivere, ma anche la difficoltà nell’affrontarla, anche perché le proposte e le problematiche su cui riflettere sono davvero tante, e si rischia di non avere tempo per tutto. 

È difficile aprirsi a persone dalle quali ci si sente distanti. Bisogna creare ponti che aiutino la conoscenza.

Nella nostra Comunità si vedono comunque già delle esperienze positive. Ad esempio il doposcuola che frequentato prevalentemente da ragazzi stranieri. Loro non si fanno problemi a frequentare l’oratorio e dall’altra parte non si avvertono resistenze alla loro presenza.
Un primo passo è sicuramente mettersi in condizione di ascoltare. Le persone non hanno solo bisogno di cose ma anche di essere ascoltate e quindi accettate, è il primo passo verso l’amicizia.

Don Massimo sottolinea che anche nell’ambito della nostra fede cristiana sono presenti numerose persone che provengono da esperienze e luoghi diversi (Polonia, Guinea Bissau, chiesa ortodossa…). Si potrebbe pensare a gesti di attenzione nei loro confronti, per farli inserire.

Emerge quindi la riflessione che c’è anche un popolo di italiani che non ha esperienza di chiesa, e quindi anche con loro può esserci difficoltà di comunicazione. Sono persone vicine culturalmente ma distanti per tradizione ecclesiale.

In realtà quando si hanno contatti con persone di altre nazionalità ad esempio in ambito lavorativo internazionale, non c’è questa paura. Il timore è legato alla realtà della migrazione, quindi forse ciò che ci mette in difficoltà è la povertà di queste persone più che la loro diversa nazionalità.

Risulta difficile creare legami anche perché queste persone ci appaiono “precarie”, sempre provvisorie.

Queste persone in realtà vivono, anche più di noi, degli spazi condivisi (come ad esempio parco giochi) ma lo fanno per conto loro. In generale la nostra società non sembra pronta all’accoglienza, si nota una generale difficoltà ad accettare il diverso. 

Il problema di fondo sembra essere un radicato individualismo. Un aiuto potrebbe venire dal metodo dei gruppi d’ascolto, abbiamo bisogno di stare insieme.

Bisogna educare le famiglie, spesso i bambini riflettono quello che sentono in casa.
Spesso parliamo tanto, ma dovremmo andare concretamente nei luoghi dei “diversi”.
Uno stimolo potrebbe venire ad esempio dall’approfondimento del dialogo interreligioso.

Punto 5

  • 21 marzo: incontro a livello decanale con rappresentanti delle parrocchie per discutere quanto emerso dalle riflessioni. Si chiede la disponibilità dei consiglieri.
  • 21 febbraio: incontro in vista delle elezioni politiche e regionali.
  • 18 aprile: serata con don Mario Antonelli su Evangelii Gaudium, sull’idea di chiesa che sta portando avanti Papa Francesco.

Terminata la discussione dei punti all’ordine del giorno il Consiglio si conclude alle ore 22.45.
La prossima riunione del consiglio è prevista per martedì 10 aprile a Brongio.

Martino Benedetto