Visita pastorale

Lunedì 12 giugno presso il Santuario di Bevera si è celebrata la S.Messa presieduta dal Vicario generale della nostra Diocesi Mons. Mario Delpini a conclusione della visita pastorale che l'arcivescovo ha compiuto nelle nostre comunità.

Pubblichiamo, insieme alle foto della messa, l'omelia e la lettera che Mons. Delpini ci ha inviato.

Carissimi,
siate benedetti nel nome del Signore! Vi porto la benedizione, il saluto, l’apprezzamento e l’incoraggiamento del Cardinale Arcivescovo che si fa presente attraverso questa lettera in questa fase conclusiva della Visita Pastorale.

La vostra comunità vive dentro la Chiesa Ambrosiana e nella comunione della Chiesa Cattolica, continuando nel vostro territorio la missione che il Signore risorto ha affidato ai suoi discepoli. Nel contesto particolare di questo cambiamento d’epoca che stiamo vivendo nella gioia dello Spirito, sotto la guida di Papa Francesco, accogliendo le indicazioni del Cardinale Arcivescovo, siamo chiamati ad accogliere con gratitudine la grazia della comunione che ci raduna e ad esprimerla in una coralità sinfonica che condivide alcune priorità e si decide per un passo da compiere.

Ci sono alcune priorità imprescindibili da condividere insieme e da rafforzare e che è opportuno esplicitare a compimento della Visita Pastorale.

  1. La comunità dei discepoli del Signore vive del rapporto con il Signore: la fonte e il culmine di questo rapporto è l’Eucaristia. Occorre quindi una particolare cura per la celebrazione della Messa domenicale come un appuntamento desiderato, preparato, celebrato con gioia e dignità. Sarà quindi necessario che, per stabilizzare questa priorità, non manchi un gruppo liturgico che sia regia attenta e discreta nel vivere la Liturgia e le liturgie (lettori, canto, musica, voce guida, ministranti) e sia vigile sulle varie manifestazioni (feste, anniversari, peculiarità comunitarie). Le devozioni popolari siano vissute con semplicità di cuore e nella lode a Dio.
    Sono da favorire la partecipazione alla messa feriale, la preghiera della liturgia delle ore, la preghiera del rosario: le pubblicazioni proposte dalla Diocesi (La Tenda, la Diurna Laus per esempio) offrono un aiuto prezioso per vivere quotidianamente la preghiera liturgica. È poi opportuno individuare persone volontarie affidabili e convinte che, per quanto possibile, tengano aperta la chiesa, animino la preghiera della comunità anche in assenza del sacerdote (per esempio con i consacrati presenti in CP/Parrocchia, con i ministri straordinari della Comunione Eucaristica, con i referenti dei Gruppi d’ascolto o dei gruppi di preghiera), e offrano aiuto secondo le concrete necessità della chiesa (pulizia, decoro, ecc …).
  2. La pastorale giovanile deve essere scuola di preghiera e percorso ‘vocazionale’. La scelta dei diversi stati di vita sia accompagnato con sapienza e autorevolezza dagli adulti della comunità così da favorire le decisioni definitive per la vita matrimoniale, le forme di speciale consacrazione o, comunque, aiutando a cogliere la vita come dono e come risposta di senso. La comunità degli adulti infatti deve pensarsi come comunità educante.
  3. Nella complessità del nostro tempo l’invito rinnovato è di condividere la mentalità e i sentimenti di Cristo testimoniando come la fede diventi cultura, proponga una vita buona, desiderabile per tutti, promettente per il futuro di questa Comunità ecclesiale e civile, per il nostro Paese e per il mondo intero. Nella conversazione quotidiana, nell’uso saggio degli strumenti di comunicazione della comunità (stampa parrocchiale, buona stampa, specie Avvenire, Il Segno, centri culturali, sale della comunità, social, ecc) i discepoli del Signore condividono, argomentano, approfondiscono quella visione dell’uomo e della donna, del mondo e della vita che si ispira al Vangelo, che si lascia istruire dal magistero della Chiesa e dalla ricerca personale.

Quanto al passo da compiere individuato durante le fasi precedenti della visita pastorale, è fatto proprio dal Cardinale Arcivescovo e raccomandato in questi termini:

La comunità deve propiziare la cura, la crescita, la vigilanza per custodire la fede personale e comunitaria per essere missionari in una epoca di cambiamenti (o: nel cambiamento di un'epoca).

Incarico il consiglio pastorale di riprendere e attuare le indicazioni di questa lettera e di verificarne puntualmente l’attuazione con scadenza annuale [nella prima settima di quaresima degli anni a venire] 
Accompagno il cammino di tutti con ogni benedizione e invoco ogni grazia per intercessione dei santi Ambrogio e Carlo, dei santi patroni della comunità pastorale.

Mons. Mario Delpini,
Vicario Generale

Martino Benedetto