Sua eccellenza monsignor Mario Delpini

Milano domenica 24 settembre 2017, partecipo alla cerimonia di ingresso in Diocesi del nuovo Arcivescovo di Milano Mario Delpini. La fermata Duomo della metropolitana è chiusa per ordine pubblico, si scende in San Babila e si fanno quattro passi a piedi per raggiunge- re la cattedrale. I commenti in metrò da parte di alcuni “non credenti” che “subiscono” questo lieve disagio fanno da eco in quest’ultimo tragitto: “..e ci mancava anche l’Arcivescovo oggi! Potevano anche avvisare!” Sulla piazza la gente è tantissima, il popolo di Dio attende di partecipare a questo momento storico. All’interno è già preghiera. L’Arcivescovo Angelo Scola attraversa la navata del Duomo accompagnato da uno scroscio di applausi, segno della grande vicinanza della città di Milano e di tutti i fedeli della Diocesi accorsi per rendergli omaggio. Sugli schermi intanto viene trasmessa la Cerimonia nella basilica di Sant’Eustorgio e poi l’arrivo del nostro nuovo Arcivescovo Mons. Mario Delpini, che sarà nostra guida per il tempo a venire. Il saluto alle autorità milanesi, l’ingresso, di nuovo gli applausi, il canto, il bacio all’altare, l’essersi seduto per la prima volta sulla cattedra arcivescovile, il rito di inizio della cerimonia, la Parola annunciata e l’omelia nella quale con semplicità, Mons. Delpini, inizia cosi’: “FRATELLI, SORELLE...” “Fratelli, sorelle...” due parole che ripete più volte. “Fratelli, sorelle...” ripetute per farne penetrare il significato. “Fratelli, sorelle...” per farne comprendere il valore. “Fratelli, sorelle... “ per farci sentire già amati “Fratelli, sorelle... “ che racchiudono l’universalità della Chiesa. “Fratelli, sorelle...” rivolto al popolo milanese e alla diocesi. “Fratelli, sorelle...” con amore ai “non credenti” della metropolitana. “Fratelli, sorelle...” al popolo di Israele, gli ebrei, che ha tanto sofferto. “Fratelli, sorelle..:” agli islamici. “Fratelli, sorelle...” che già annunciano la grandezza di Chi le pronuncia. Tutto in diretta, tutto dal vivo! Al termine i ringraziamenti di Sua Eminenza a tutti tentando di non dimenticare nessuno e alcune frasi fuoriprogramma fanno sorridere: «Alcuni hanno tentato di dissuadermi dall’accettare questo incarico, molti mi hanno detto: “Ma tu non sai quanta fatica, quanto è complessa, quanto è grande la Diocesi di Mila- no, dovresti pensare a dividerla così almeno resta più gestibile!”. Per la verità io ho sempre pensato che era giunto al momento di annettervi qualche altra Diocesi! Hanno cercato di dissuadermi anche i miei nipoti perché dicevano: “Ma dopo, se vieni a ce- na, devi portarti qui anche a chi ti accompagna!” Ma poi quando hanno visto quanto è magro colui che mi accompagna! Hanno cercato di dissuadermi anche i miei fratelli, capeggiati soprattutto da mia sorella, dicendomi: ”Ma non hai neanche un vestito in grazia di Dio!” Ma poi hanno visto come sono capaci di vestirmi con queste vesti un pò medievali, e si copre tutto! Io poi ho pensato che avrei potuto accettare con serenità questo compito perché io so quanto sono bravi i preti di Milano, i preti che collaborano con me, i diaconi, e quindi so che posso contare su di loro. La qualità del clero ambrosiano mi ha detto: “Il compito, si sarà impegnativo, però non è che sei qui da solo, non è che devi fare chissà quali grandi imprese, guarda quanti preti che aiutano, guarda quanti diaconi che aiutano, guarda quanta gente ha voglia di amare la Chiesa e seguirla, di costruirla, di sognare il suo futuro, di renderla quella di una città piena di gloria, che l’Agnello desidera che sia ospita- le per tutte le genti Quindi voglio ringraziare tutti, voglio in particolare dire la mia fiducia nel clero che collabora con il Vescovo di Milano e nella gente che in tante parte della Diocesi lavora seriamente, ama veramente, collabora con lungimirante intelligenza alla pastorale. Perciò dico grazie a tutti e per tutti invoco la benedizione del Signo- re» 4 Daniela Invernizzi

Martino Benedetto